Grande sorpresa di agosto per milioni di dipendenti italiani che vedranno aumenti in busta paga fino a 534 euro in più: scopriamo i dettagli.
Dopo una lunga attesa finalmente tutta una serie di dipendenti vedrà un aumento di denaro all’interno della busta paga da agosto 2023. C’è chi ha già salutato con molto favore questa novità estiva. E non c’è da meravigliarsi visto che con il caro energia e l’inflazione gli stipendi degli ultimi mesi si sono dissolti semplicemente pagando le bollette e facendo la spesa per mangiare ogni giorno.
Molto più che un bel regalo allora, questo aumento in busta paga che è stato introdotto dal governo nell’ultima legge di bilancio e che addirittura doveva partire a luglio e invece ha subito uno slittamento. Ma a chi spetta e come viene ripartito? Vediamolo.
Chi si troverà tra le mani la busta paga di agosto 2023 vedrà effettivamente l’aumento degli emolumenti, cioè dello stipendio, con un incremento pari all’1,5% della retribuzione mensile. Non solo, siccome l’aumento si riferisce a tredici mensilità, ci saranno anche gli importi non ancora percepiti fino ad ora, cioè quelli relativi ai mesi già passati.
Cosa vuol dire tutto questo? In parole povere significa che gli aumenti variano da caso a caso in base agli stupendi base percepiti. Dunque facciamo un esempio, se di base lo stipendio è da 1000 euro, con l’aumento dell’1,5% il nuovo assegno sarà di 1015 euro. A questa cifra si devono sommare le mensilità non percepite fino ad ora, dato che il bonus vale per 13 mensilità complessive e copre cioè tutto il 2023.
In conclusione il bonus automatico in busta paga vedrà gonfiare gli assegni dei dipendenti della pubblica amministrazione di agosto da un minimo di 185 euro lordi per i semplici dipendenti ad un massimo di 534 euro lordi per i dirigenti. Il dato varia in base alla propria retribuzione mensile relativa alla posizione occupata e al tipo di contratto. Il cosiddetto emolumento accessorio una tantum aiuterà sicuramente i dipendenti pubblici contro il caro vita
È destinato, nel dettaglio, a tutti i dipendenti di tutte le Amministrazioni dello Stato, anche quelle a ordinamento autonomo (le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, loro consorzi e associazioni), di tutti gli Enti del Servizio sanitario nazionale, scuole e università, IACP, Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni. E ancora Enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, ARAN, magistrati, avvocati, procuratori, prefetti dello Stato, personale militare, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco nonché diplomatici.
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