Un autentico saccheggio in atto dall’Arabia Saudita: tutti a guardare in tv Saudi Pro League. Ecco come funziona e chi ci gioca.
A conti fatti Cristiano Ronaldo ha fatto da apripista, l’aperitivo prima del piatto forte. Impressionante l’impatto degli arabi nel calcio, stanno rivoluzionando tutto con offerte fuori dal mercato, che sono in pochi quelli che hanno rifiutato: Lukaku, Mourinho e Allegri delle mosche bianche.
C’è chi pensa che dietro il saccheggio arabo nel calcio ci sia qualcosa di molto più importante: il petrolio, secondo gli analisti subirà un drastico ridimensionamento entro 2030, così sceicchi ed emiri stanno trovando nuove forme di investimenti. Tant’è.
Quest’anno la Saudi Pro League sarà uno dei campionati più seguiti. Un campionato per quattro, quelli gestiti e sponsorizzati dall’ormai famoso fondo Pif (Public Investment Fund), il proprietario dell’80% del Newcastle (quelli che hanno preso Tonali), un club talmente enorme che se unite PSG e Manchester City non si arriva nemmeno a un terzo dei 480 miliardi di euro a disposizione dei Magpies, ora in Champions League.
Ebbene, il fondo sovrano Arabo ha preso il controllo dei quattro grandi club della Saudi Pro League: l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo e Brozovic, oltre che di Ospina e Ziyech, l’Al-Ittihad campione in carica (ora col Pallone d’Oro in carica Benzema e Kanté, ma anche il portoghese Diogo Jota), Al-Ahli (Firmino e Mendy tra i grandi acquisti) e l’Al-Hilal di Milinkovic Savic e Koulibaly. Questi 4 top team faranno un campionato a parte visto il bazooka monetario a disposizione per fare mercato.
Gli altri club sono di proprietà del Ministero dello Sport, legati allo Stato, temeranno pure di non poter competere con i Fantastici 4, ma di certo non avranno problemi a prendere giocatori, spendendo comunque tantissimo pensando al mercato sostenibile a cui devono sottostare molte squadre italiane, tanto per fare un esempio. Tant’è. Si parte l’11 agosto, probabilmente con qualche anticipo al 10, con 18 squadre (lo scorso anno erano 16) al via nella Saudi Pro League: due retrocessioni invece di tre; quattro invece le promozioni dalla First Division. Tredici città coinvolte, da Abha, 2.270 metri sul livello del mare, alla storica oasi di Al-Hasa e alla Mecca, dove gioca l’Al-Wehda, e in 17 stadi: ovviamente Gedda e Riad saranno i centri nevralgici di un campionato che quest’anno sarà seguitissimo.
I diritti tv erano in mano a Sportitalia, che lo scorso anno ha trasmesso le partite in diretta e in chiaro, da quando è arrivato Cristiano Ronaldo: dovrebbe trasmettere ancora a lei, anche se nel contratto triennale c’è una clausola di ridiscussione dei termini alla fine della prima stagione. Ossia, adesso. Chissà se Sportitalia avrà la forza per resistere.
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